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Acido L-ascorbico enologico: uso sinergico per la protezione dall’ossidazione

Acido L-ascorbico enologico: uso sinergico per la protezione dall’ossidazione

L’acido L-ascorbico enologico rappresenta uno strumento essenziale nella moderna vinificazione, soprattutto per il controllo dell’ossidazione. Apprezzato per la sua capacità di agire come antiossidante naturale, svolge un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del colore, nella conservazione degli aromi e nella protezione delle caratteristiche organolettiche del vino. Quando utilizzato in sinergia con altri coadiuvanti tecnologici, l’acido L-ascorbico dimostra un’efficacia superiore, contribuendo a garantire qualità e longevità al prodotto finito.

L’azione antiossidante dell’acido L-ascorbico enologico

L’acido L-ascorbico enologico, più comunemente noto come vitamina C, è un composto idrosolubile dalle note proprietà antiossidanti. Nel contesto enologico, viene impiegato principalmente per la sua capacità di neutralizzare l’ossigeno disciolto, prevenendo così i fenomeni ossidativi che possono compromettere la qualità del vino.

L’ossidazione è uno dei principali nemici della stabilità del vino. Il contatto con l’ossigeno può alterare il colore, causando ingiallimenti nei vini bianchi e arrossamenti nei vini rossi giovani. Può inoltre degradare gli aromi varietali e portare alla formazione di note ossidate, sgradevoli e poco eleganti. L’acido L-ascorbico interviene rapidamente, reagendo con l’ossigeno molecolare e riducendolo in acqua ossigenata, che viene successivamente neutralizzata da altre molecole antiossidanti o da composti solfitanti.

Tuttavia, l’uso dell’acido L-ascorbico deve essere ben dosato: se impiegato in eccesso o senza un’adeguata sinergia con altri additivi (come i solfiti), può trasformarsi in una fonte secondaria di ossidazione, in quanto il perossido generato può innescare reazioni ossidative secondarie.

Strategie sinergiche: acido ascorbico, solfiti e tannini

L’efficacia dell’acido L-ascorbico enologico è notevolmente potenziata quando viene impiegato in sinergia con altri agenti antiossidanti, come l’anidride solforosa e i tannini.

L’anidride solforosa (SO₂), nella sua forma libera, agisce come scavenger del perossido di idrogeno formatosi in seguito all’azione dell’acido ascorbico. Questa reazione impedisce la formazione di radicali liberi, stabilizzando il potenziale redox del vino e contribuendo alla conservazione dei composti aromatici più delicati.

Un altro partner tecnologico interessante sono i tannini enologici. Alcuni tannini, in particolare quelli di tipo ellagico e catechinico, presentano attività antiossidante sinergica. Possono stabilizzare il colore nei vini rossi, agendo in modo complementare all’acido ascorbico, e al tempo stesso migliorare la struttura e la resistenza all’invecchiamento del vino.

La scelta del momento di applicazione gioca un ruolo fondamentale. L’acido L-ascorbico può essere aggiunto in fase di pigiatura, nei travasi, durante l’imbottigliamento o nei processi di filtrazione, sempre monitorando attentamente i livelli di ossigeno disciolto e l’equilibrio redox del vino. Il supporto di sistemi di monitoraggio come WineBrain, presente nel catalogo Alea Evolution, consente una gestione estremamente precisa e sicura di questi parametri.

Dosaggi, limiti e compatibilità con la normativa

L’impiego dell’acido L-ascorbico enologico è disciplinato da regolamenti europei e internazionali. Secondo il Regolamento (UE) n. 2019/934, è autorizzato l’uso dell’acido ascorbico in una quantità massima di 250 mg/L, sia nei vini bianchi che nei rosati. Per i vini rossi il suo impiego è meno frequente, ma può essere giustificato in determinate fasi, come la stabilizzazione pre-imbottigliamento.

È importante sottolineare che l’uso dell’acido ascorbico deve sempre essere associato a buone pratiche enologiche. In assenza di solfiti o altri coadiuvanti redox attivi, il rischio di ossidazione paradossa può aumentare. Per questo motivo, gli operatori del settore devono valutare attentamente il contesto tecnico del proprio vino, l’inerzia del contenitore, la presenza di metalli catalizzanti (come ferro e rame) e il contenuto iniziale di ossigeno.

Per le aziende che producono vini biologici o seguono protocolli a basso contenuto di solfiti, l’acido L-ascorbico enologico può rappresentare una valida alternativa, purché integrato in un sistema di vinificazione naturale e controllato. È altresì compatibile con molte pratiche enologiche innovative, come l’impiego di coadiuvanti della Linea Green di Alea Evolution, che consentono di proteggere il vino in modo sostenibile.

Protezione aromatica e conservazione durante l’imbottigliamento

Una delle applicazioni più critiche dell’acido L-ascorbico enologico riguarda la fase di imbottigliamento. In questa fase, anche piccole quantità di ossigeno possono alterare irreversibilmente il profilo aromatico del vino. L’impiego dell’acido ascorbico, combinato a una microdose di solforosa e a un controllo ottimale della filtrazione finale, permette di evitare shock ossidativi e perdita di freschezza.

Nei vini bianchi aromatici, l’acido L-ascorbico consente di preservare i composti volatili più delicati, come i terpeni (tipici di vitigni come Moscato, Gewürztraminer e Malvasia), evitando la formazione di note evolute. Anche nei rosati, il suo utilizzo consente di mantenere un colore brillante e stabile nel tempo, prevenendo l’imbrunimento che spesso compromette l’attrattività visiva del prodotto.

Inoltre, quando impiegato in sinergia con gomme arabiche stabilizzanti (come quelle presenti nel catalogo Alea Evolution), l’acido L-ascorbico contribuisce a creare una barriera protettiva contro le variazioni ossidative, migliorando al tempo stesso la rotondità gustativa del vino.

Un alleato nella vinificazione moderna

L’acido L-ascorbico enologico è oggi uno strumento irrinunciabile per l’enologo che vuole proteggere la qualità dei propri vini senza alterarne il profilo sensoriale. La sua efficacia dipende dalla capacità di integrarlo in un approccio olistico e scientifico alla vinificazione, in cui ogni intervento è calibrato in base ai dati analitici, alle caratteristiche varietali e al posizionamento commerciale del prodotto.

Le soluzioni offerte da Alea Evolution, con un catalogo ampio e integrato che spazia dagli antiossidanti ai chiarificanti, dagli enzimi ai sistemi di controllo digitali, permettono una gestione precisa e professionale dell’intero processo enologico. La combinazione intelligente di acido L-ascorbico enologico, solfiti e tannini, accompagnata da buone pratiche di cantina, si traduce in vini più stabili, eleganti e pronti ad affrontare con successo il mercato.

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